domenica 26 febbraio 2023

Crescere con il teatro

 



Denominazione

Crescere con il teatro


Prodotti

Spettacolo teatrale finale dal titolo “Un pappagallo in gamba”

Competenze europee e di cittadinanza






Il progetto ha l’obiettivo di:

  • Promuovere la consapevolezza di sé e delle capacità di relazione e comunicazione attraverso le arti espressive e i linguaggi artistici.

  • Preparare gli studenti alla forma dialogica e sollecitare a un lavoro di immaginazione e creatività.

  • Superare situazioni di disagio con effetto benefico sulla timidezza e sull’inibizione, creando momenti di integrazione e inclusione.

  • Sviluppare il senso critico, la capacità di distinguere i valori dai disvalori, e la capacità di comunicare nella vita quotidiana con la responsabilità delle proprie azioni e della propria convivenza nella comunità.

  • Formare la personalità del/la bambino/a attraverso il teatro nella classe, come strumento didattico, come fattore educativo funzionale alla creatività, all’immaginazione e all’estetica.

Obiettivi specifici

Attività

LINGUA ITALIANA

Esplorazione del testo narrativo.

Produrre semplici testi narrativi.

Arricchire il lessico.

LINGUA ITALIANA

  • Lettura del libro “Un pappagallo in gamba”: saper individuare il significato globale del testo, i personaggi, le loro caratteristiche, i loro comportamenti.

  • Raccontare oralmente la storia, rispettando l'ordine cronologico e/o logico.

  • Trasformare i vari elementi di un testo per passare dal discorso indiretto a quello diretto.

  • Scrivere un breve testo collettivo.

MATEMATICA

Osservare, riconoscere e descrivere la realtà naturale (forme, colori, dimensioni).

Osservare, formulare semplici ipotesi, sperimentare e verificare le proprie previsioni.

Saper mettere in relazione “causa-effetto”.

MATEMATICA

  • Trovare risposte a domande matematiche.

  • Linguaggi espressivi e codici simbolici.

  • Denominare le principali figure geometriche piane.

SCIENZE

Osservare e riconoscere elementi naturali presenti nel proprio territorio.

Esplorare con curiosità fenomeni ed eventi, caratteristiche degli elementi e modi di vivere.

Acquisire un atteggiamento scientifico attraverso le conoscenze senso-percettive.

SCIENZE

  • Attività di osservazione.

  • Semplici esperimenti.

  • Costruire semplici algoritmi

TECNOLOGIA

Avviarsi allo sviluppo del pensiero computazionale.

TECNOLOGIA

  • Costruiamo la scenografia per lo spettacolo finale.

ARTE E IMMAGINE

Utilizzare materiali e tecniche diverse per semplici produzioni.

Elaborare messaggi in modo creativo.

Osservare e leggere rappresentazioni iconiche differenti.

Elaborare immagini, ritmi cromatici, forme.

ARTE E IMMAGINE

Leggere immagini.

Saper percepire forme e colori.

Realizzare la scenografia.

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

Coordinare e collegare in modo fluido gli schemi motori di base.

Adattare gli schemi motori di base in funzione di parametri spaziali e temporali.

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

Giochi mimico-motori

MUSICA

  • Ascoltare e distinguere suoni e rumori.

  • Riconoscere la provenienza di suoni e rumori.

  • Esplorare le possibilità sonore della voce, del corpo e degli oggetti d'uso.

MUSICA

  • Canzoni da inserire nello spettacolo

STORIA

Cogliere la contemporaneità, la successione, i mutamenti, il rapporto di causa-effetto.

STORIA

  • Riorganizzare una sequenza di immagini secondo l’ordine temporale.

  • Intuire il concetto di durata e confrontare azioni di durata diversa, utilizzando anche unità di misurazione.

GEOGRAFIA

Cogliere gli elementi caratterizzanti di un ambiente.

Padroneggiare i fondamentali concetti spaziali (verticale, orizzontale, longitudinali, trasversale)

Interiorizzare i concetti topologici (dentro/fuori, davanti/dietro, lontano/vicino, sopra/sotto, destra/sinistra…)

GEOGRAFIA

  • Attività per il riconoscimento della posizione degli oggetti nello spazio rispetto al proprio punto di osservazione.

  • Tracciare vari percorsi sul palco del teatro.

EDUCAZIONE CIVICA

Riflettere e confrontarsi con altri bambini e gli adulti.

Seguire regole di comportamento assumendosene la responsabilità.

Collaborare in attività di gruppo.

EDUCAZIONE CIVICA



Parlare dei propri sentimenti ed emozioni.

Rispettare le norme di comportamento necessarie nei vari ambienti scolastici.



LINGUA INGLESE

Conoscere realtà e culture lontane e scoprire, nella diversità, delle risorse.

LINGUA INGLESE

Canzoncine in lingua inglese da inserire nello spettacolo teatrale.

I.R.C.

Scoprire l'importanza della relazione con l'altro.

Scoprire il mondo come realtà meravigliosa.

I.R.C.

Educazione all’impegno costruttivo nella società che ci può essere solo se c’è fiducia negli altri, simpatia per il nostro tempo e speranza nel futuro.


Discipline Coinvolte

Il progetto tocca TUTTE le discipline e ha l’obiettivo di favorire nei bambini della scuola primaria lo sviluppo del pensiero computazionale.

Utenti destinatari

Classe II D – insegnanti Anna Teresa Fiori – Antonietta Bitti – Anna Miranda – Francesca Pizzi

Tempi

Da marzo 2023 a giugno 2023 ogni mercoledì dalle 10.15 alle 12.15 nelle ore di compresenza delle docenti Fiori e Bitti.


Le insegnanti Anna Teresa Fiori e Antonietta Bitti useranno le due ore a settimana di compresenza che il Collegio dei Docenti ha deliberato di destinare ad attività progettuali.

Esperienze attivate

Il progetto è finalizzato a promuovere le attività teatrali in classe, per una didattica innovativa e culturalmente stimolante che si integri negli obiettivi da perseguire trasformandosi in strumento formativo polivalente. In questo scenario, l’utilizzo di una didattica teatrale si pone come metodologia innovativa ed efficace, dove il vero obiettivo non è la recitazione né la messa in atto finale di una rappresentazione, ma la sperimentazione soggettiva e collettiva della realtà in un ambito emotivo ed espressivo, che consente ai partecipanti di acquisire elementi utili ad accrescere il loro successo formativo, consentendo il raggiungimento di un forte equilibrio nelle dinamiche di gruppo, una consapevolezza reale dei propri strumenti espressivi ed un potenziamento delle capacità comunicative verbali e non verbali.

L'idea di creare un testo teatrale e di interpretarlo in palcoscenico si rivela un volano di forte motivazione per gli alunni, che apprendono con maggiore efficacia e con più vitalità: l'impegno è notevole in tutte le fasi del lavoro, ma viene sostenuto con entusiasmo dai bambini che, sentendosi protagonisti nella costruzione dei “saperi”, manifestano maggiore serietà e spirito di sacrificio. Inoltre questa pratica innovativa si rivela altamente socializzante poiché induce gli alunni a condividere momenti di fatica e di difficoltà, ma anche di soddisfazione e di gioia, facendo emergere aspetti del carattere che generalmente rimangono nascosti durante le attività scolastiche tradizionali. Un aspetto positivo è infatti il coinvolgimento degli elementi più deboli, dei ragazzi più timidi, o con difficoltà cognitive, ma anche di quelli più vivaci e “ribelli”, che in queste attività non convenzionali spesso riescono a ritagliarsi un ruolo importante nel gruppo-classe e a farsi apprezzare per le loro attitudini nascoste. Un altro punto di forza di questa pratica innovativa è la possibilità di coinvolgere insegnanti di varie discipline, con l’opportunità di condividere idee ed esperienze diverse per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Metodologia

Metodologie di svolgimento del processo

  • Cooperative Learning

  • Discussione in plenaria

  • Didattica laboratoriale

  • Didattica per progetti

Un nuovo modello di metodologia che comprende strumenti e tecnologie, visuali e multimediali, più adatti alla realtà comunicativa nella quale il bambino è immerso.

La capacità di stimolare la creatività degli alunni attraverso la realizzazione di produzioni innovative.

L'osservazione di un fenomeno e il “fare insieme” consentono agli alunni di diventare parte attiva del loro processo di apprendimento, sollevandoli dalla paura della valutazione e lasciandoli liberi di provare, sbagliare, confrontarsi.

Risorse umane

  • interne

  • esterne


Risorse interne: docenti della classe

Strumenti

Libro “Un pappagallo in gamba”, libri, computer, monitor interattivo, palcoscenico

Valutazione

L’attività di monitoraggio si svilupperà durante l’intera durata del progetto per verificarne il corretto svolgimento, i punti di forza e di debolezza ed eventualmente apportarne correttivi. La valutazione sarà finale per verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati. La diffusione dei risultati sarà fatta attraverso lo spettacolo teatrale messo in scena.

Questo copione è liberamente tratto dal romanzo di Isabella Giobbe "Un pappagallo in gamba", edito da Ulrico Hoepli - Milano.

Anna Teresa Fiori – Antonietta Bitti

classe 2 D




Favola teatrale liberamente ispirata al romanzo “Un pappagallo in gamba” di Isabella Giobbe Ulrico Hoepli editore – Milano



Personaggi:

PENNINO

SERGIO

DOROTEA

CAMILLA

CLEMENTINA

SOFIA G.

EULALIA

MIHELI

PAPÀ TADDEO

PIETRO

CONIGLIETTO 1

LORENZO

CONIGLIETTO 2

DANIDU

GHIRO CALISTO

MASSIMO

PAPERA TERESINA

ELISA

GERMANO

IAGO

BATTISTA

SAMUELE

ROSY

SOFIA V.

JENNY

GIULIA SOFIA

BASSOTTO

AMARILLI

ANTONIO LO SCOIATTOLO

ADRIANO

CATERINA LA CICALA

TANIA

GIROLAMO LA CAVALLETTA

FEDERICO

ORSO

ESALA

NARRATORE 1

CHIARA

NARRATORE 2

EDOARDO

NARRATORE 3

ASHEL

NARRATORE 4

SIMONE



Canzone: Good morning to you



NARRATORE 1: Signore e signori, gentile pubblico, benvenuti al nostro spettacolo teatrale.


NARRATORE 2: Questa che state per vedere non è una storia di animali qualunque.


NARRATORE 3: Questa è una storia di libertà, di ricerca affannosa, di coraggio, di amicizia e di solidarietà.


NARRATORE 4: In una radura molto lontano da qui c’è un piccolo villaggio circondato da un fitto bosco.



SCENA 1


(Ghiro Calisto si sveglia e guarda il calendario)


GHIRO CALISTO: È il primo dicembre? Com’è possibile? Devo continuare a dormire ma il sonno non arriva… Chissà come mai mi sono svegliato così presto! Ora mi copro bene e provo ad uscire!

Ma… Fa caldissimo!


CICALA CATERINA: Oh, ghiro Calisto, come stai? Ti sei svegliato tardi quest’anno! A furia di stare da solo rintanato in quel buco sei quasi diventato muto. Fai male, proprio male, te lo dico io, a fare il misantropo! È così bello parlare, raccontare a tutti le proprie gioie e i propri dolori, avere degli amici che ti vogliono bene!


GHIRO CALISTO: Caterina, basta, quanto parli! Ora vado a trovare il mio amico Anastasio!


(Ghiro Calisto si incammina verso il bosco e finisce in una tagliola)


NARRATORE 1: Mentre camminava, Calisto si accorse che Caterina la cicala aveva detto delle cose giuste e per la rabbia batté il piede con tale violenza ed energia che una tagliola, insidiosamente nascosta fra l’erba, scattò e il povero ghiro finì in trappola.



GHIRO CALISTO: Aiuto! Aiuto! Che dolore! Aiuto!


(in quel mentre, arriva Pennino che si accanisce sulla tagliola e libera Calisto)


NARRATORE 2: Da una siepe apparve Pennino il pappagallo, il quale avanzò rapidamente incurante delle spine che lo ferivano. Quando fu vicino alla tagliola, si accanì con una tale violenza che il becco gli si scorticò tutto. Ad un tratto la tagliola fece clic e Calisto era salvo!


PENNINO: Calisto, si può sapere cosa è successo? Come sei finito nella tagliola? Meno male che passavo da queste parti! Stavo andando al fiume a fare un bagno!


GHIRO CALISTO: Grazie, grazie!


PENNINO: Non ne parliamo più, caro Calisto, piuttosto quando vai a casa dovresti fare degli impacchi di acqua gelata se non vuoi che la tua zampa si gonfi smisuratamente!



SCENA 2


NARRATORE 3: Calisto riprese a camminare, un po’ zoppicante, naturalmente. Teneva ben aperti gli occhi sul sentiero per tornare a casa quando si accorse che si trovava nei pressi dello stagno di Germano il ricco ranocchio.


NARRATORE 4: Calisto stava pensando a come evitarlo ma ecco che Germano mise fuori la testa dalla finestra. Germano non piaceva a nessuno degli animali del bosco perché si dava tante arie e voleva che tutti lo lodassero e invidiassero.


GERMANO IL RANOCCHIO: Calisto, amico mio! Vieni, vieni a casa mia!


GHIRO CALISTO: Va bene, Germano, vengo, ma solo per un salutino.


GERMANO: Guarda i miei tappeti, quanto sono belli!


GHIRO CALISTO: (sbuffando) Sì, sì


GERMANO: Guarda i miei quadri! Sono di valore!


GHIRO CALISTO: Devo proprio andare!


GERMANO: Ti accompagno sull’altra riva in barca. Dai sali.


GHIRO CALISTO: Va bene.


NARRATORE 1: Ghiro Calisto si appisolò sulla barca e Germano a quella vista si infuriò così tanto che dette uno strappo ai remi e fece capovolgere la barchetta.


NARRATORE 2: A contatto con l’acqua gelata ghiro Calisto si risvegliò di colpo e chiese aiuto al ranocchio che fece finta di non averlo sentito e continuò a nuotare verso casa.

NARRATORE 3: L’ultima cosa che Calisto vide, prima di andare sott’acqua, fu Pennino che si tuffava sulla riva. Pennino riuscì a salvare ancora una volta il povero ghiro e a portarlo a riva.


NARRATORE 4: Quando furono fuori dallo stagno, Pennino prese sulle spalle il povero Calisto e lo portò da Taddeo, il vecchio coniglio saggio.


SCENA 3


NARRATORE 1: Dovete sapere, cari spettatori, che Taddeo era stato il primo ad istallarsi nel bosco. Era un vecchio coniglio saggio, capiva i caratteri di ognuno: perdonava i difetti, elogiava le virtù e cercava sempre di aiutare come poteva con i suoi buoni consigli.


NARRATORE 2: Taddeo viveva nel bosco da tanti anni, era arrivato che era un giovane coniglietto burlone, si era sposato, poi gli anni erano passati, la moglie non c’era più, i figli erano tutti partiti e ora viveva nel bosco con i suoi nipotini ai quali voleva molto bene.


NARRATORE 3: Qualunque cosa accadesse nel bosco, il primo a saperlo, il primo a cui ricorrere, era sempre lui, Taddeo. Era sempre pronto ad aiutare chiunque si rivolgesse a lui. Come quella volta, due anni prima, in una notte burrascosa, che erano giunte al bosco tre ochette.


NARRATORE 4: Fu Taddeo a raccoglierle in casa. Erano tremanti dal freddo e dalla paura. Le fece asciugare davanti al suo camino, dove ardeva sempre un bel fuoco, e diede loro bevande calde e pizzette bollenti.


PAPÀ TADDEO: Come mai, piccoline, siete capitate da queste parti?


EULALIA: Siamo fuggite dalla fattoria! Io sono Eulalia, la sorella maggiore e loro sono Clementina e Dorotea. (indicando le sorelle)


PAPÀ TADDEO: Perché mai siete fuggite? E in una notte simile!


CLEMENTINA: Avevamo paura, tanta paura!


PAPÀ TADDEO: Paura? Chi voleva farvi del male?


EULALIA: Vivevamo felici nella fattoria con il babbo e la mamma. Un brutto giorno ci fu la festa del fattore e da quel giorno i nostri genitori scomparvero.

Dopo tre giorni Dorotea, la nostra sorellina più piccola, ha trovato tre grosse penne nella spazzatura e Clementina ha visto una penna del babbo sul cappello della fattora!


CLEMENTINA: Potete immaginare la nostra paura dopo queste scoperte!


DOROTEA: Abbiamo iniziato a pensare alla fuga e tre giorni fa siamo riuscite a scappare.


PAPÀ TADDEO: Poverine, la vostra storia è molto triste. Cosa volete fare ora? Posso aiutarvi in qualche modo?


EULALIA: Siete molto buono, Taddeo. Credete che potremmo sistemarci in questo bosco? Un’abitazione modesta, naturalmente!


PAPÀ TADDEO: Fatemi riflettere… Domani parlerò con Antonio, lo scoiattolo. È lui che si occupa di tutti gli affari del bosco: ricerca di buchi per fare delle belle tane, tronchi di albero per famiglie di coniglietti, rami fronzuti per gli uccellini… sono certo che troverà qualcosa anche per voi! Ma per stanotte dormirete qui! I miei nipotini dormiranno con me e voi starete qui vicino al fuoco.


NIPOTINO 1: Nonno, ci pensiamo noi a sistemare i nostri materassi accanto al fuoco.


NIPOTINO 2: Nonno le tre ochette staranno benissimo stanotte da noi!



NARRATORE 1: E fu così che passò la prima notte delle sorelline al loro arrivo nel bosco. Una notte lunga, dal sonno pieno di incubi. Il giorno dopo c’era uno splendido sole a scaldare gli animi.


PAPÀ TADDEO: nipotini, andate per favore a chiamare Antonio lo scoiattolo.


NIPOTINO 1: Subito nonno.


NIPOTINO 2: Certo nonno, andiamo subito.


(entra in scena Antonio lo scoiattolo, con un piccolo taccuino)


PAPÀ TADDEO: Avresti una casetta per queste tre sorelline?


ANTONIO LO SCOIATTOLO: L’abitazione c’è, ma è molto sporca. Se ve la sentite di rimetterla in sesto, è vostra!


CLEMENTINA: Finalmente una casetta tutta per noi!


EULALIA: Con un po’ di fatica diventerà una casetta incantevole!


DOROTEA: Sarà così bello stare qui!


NARRATORE 2: E così le tre sorelline si sistemarono nella casetta nel bosco e presto diventarono amiche di tutti i loro abitanti. I coniglietti le ammiravano, lo scoiattolo Antonio portava loro mazzolini di fiori freschi, il pappagallo Pennino pensava teneramente a Dorotea.


SCENA 4


NARRATORE 3: Quella mattina che Pennino aveva salvato per ben due volte il ghiro Calisto, a casa delle tre ochette, Eulalia stava preparando gli gnocchi.


EULALIA: Dorotea potresti per favore andare da papà Taddeo a prendere un po’ di pomodori freschi per fare la salsa?


DOROTEA: Certo, Eulalia, vado subito.


NARRATORE 4: Giunta alla casa del vecchio coniglio, Dorotea vide una folla che gesticolava e parlava animatamente.


SCOIATTOLO ANTONIO: Dorotea, hai saputo? Pennino ha salvato per ben due volte Calisto da morte sicura!


CATERINA LA CICALA: Prima lo ha liberato da una tagliola e poi lo ha salvato dall’annegamento!


NIPOTINO 1: Pennino ha portato Calisto qui da noi! Era svenuto e tutto gocciolante!


NIPOTINO 2: Il nonno ci ha detto di andare a chiamare la papera Teresina. Lei è molto brava a curare gli ammalati!


NIPOTINO 1: Vi ricordate l’altr’anno quando salvò Caterina che si era presa un’insolazione?


NIPOTINO 2:

E l’anno prima che aveva curato la ferita di Battista? Anche lì per colpa di quell’antipatico di Germano!


(Dorotea entra in casa)


DOROTEA: Buongiorno Pennino, ho sentito dei vostri atti di coraggio!


PENNINO: Oh Dorotea, non ho fatto nulla di eccezionale. Quel brutto ranocchio voleva far affogare il nostro povero amico ghiro.


DOROTEA: E Calisto come sta adesso?


TADDEO: Temo che si sia preso una polmonite, è su in camera mia che tossisce forte, ha anche avuto un grande spavento! Ho mandato i miei nipotini a chiamare Teresina!


DOROTEA: Speriamo che non sia nulla di grave e che guarisca presto! Papà Taddeo, ero venuta a prendere i pomodori.


TADDEO: Subito cara, aspettami qualche istante. (dopo un po’) Ecco cara, cosa prepari di buono per pranzo?


DOROTEA: Gli gnocchi. Grazie papà Taddeo, arrivederci Pennino.



SCENA 5:


NARRATORE 1: Come aveva detto Taddeo, il povero ghiro era minacciato dalla polmonite.


NARRATORE 2: Se ne stava a letto, coperto fino agli occhi e Teresina la papera si affaccendava nella camera preparando gli impiastrini.


NARRATORE 3: Teresina aveva un gran buon cuore e, appena qualcuno era ammalato, mandava i suoi consigli che, se ben eseguiti, portavano l’infermo ad una pronta guarigione.


NARRATORE 4: Questa volta, però, il caso di ghiro Calisto destava serie preoccupazioni tanto che Teresina lo vegliava giorno e notte.


TERESINA: Calisto dobbiamo misurare la febbre!


CALISTO: cough, cough (tosse)


TERESINA: Prendi questa medicina.


CALISTO: Ohi, ohi!


TERESINA: Ti ho preparato un bel decotto!


CALISTO: Grazie Teresina, sei così buona con me!


TERESINA: Calisto dormi adesso.


NARRATORE 1: Teresina misurava la febbre, tastava il polso, preparava decotti e Calisto la guardava con gli occhi semichiusi, respirando a fatica per la febbre.


NARRATORE 2: Dopo qualche giorno la febbre iniziò a scendere e ghiro Calisto cominciò a migliorare tanto che Teresina poté leggergli delle favole e raccontargli storie che aveva udito da Pennino.


NARRATORE 3: Il malato ebbe anche delle visite: venne a trovarlo Antonio lo scoiattolo, le tre sorelline ochette, Caterina la cicala, Pennino e Taddeo che naturalmente saliva in camera sua due volte al giorno per vedere come stava il suo ospite.


NARRATORE 4: Intanto tra ghiro Calisto e papera Teresina, infermiera patentata, si stabiliva una simpatica amicizia.


SCENA 6:



PENNINO: (rimasto solo con Taddeo) Taddeo, ho deciso: parto. Ho bisogno di denaro, vorrei sistemarmi, vorrei sposare…


TADDEO: La piccola Ochetta? Dorotea?


PENNINO: Sì, come l’hai capito?


TADDEO: Figlio mio, non puoi nascondere nulla a questo vecchio, saggio coniglio!


PENNINO: Ho deciso di accettare un incarico come giornalista. Mi è stata affidata una missione pericolosissima ma ben pagata! Andrò ad intervistare una tribù di pellirosse sulle Montagne Rocciose.


TADDEO: Parti, figlio mio, ma cerca di risparmiare un po’. Con la tua mania di aiutare questo e quello… Fare del bene è giusto ma tu ogni volta ti togli di tutto quello che possiedi per aiutare tutti!


PENNINO: Ti prometto che sarò accorto. Lavorerò, risparmierò e la prossima primavera sarò di nuovo qui!



SCENA 7:


NARRATORE 1: Dopo la partenza di Pennino nel bosco ci fu un periodo di grande calma. Egli era la vita: suonava il piano, cantava canzoni nostalgiche, raccontava amene storielle.


NARRATORE 2: Invece ora gli animali andavano a letto più presto del solito e non si riunivano più così spesso tra loro come usavano fare quando c’era Pennino. Così passò la primavera e buona parte dell’estate.


NARRATORE 3: Chi maggiormente soffriva di quella partenza era naturalmente l’ochetta Dorotea, la quale, ad ogni rumore inconsueto, si precipitava alla finestra per vedere se Pennino fosse ritornato.


NARRATORE 4: Fu così che una mattina si udì un ronzio gigantesco. Poi grida che venivano da tutte le parti del bosco. Tutti gli animali si ritiravano nelle loro tante urlando l’invasione delle cavallette!


DOROTEA: Non finiscono più! Distruggeranno tutto!


EULALIA: Distruggeranno i pomodori di papà Taddeo, le erbe alte del bosco, i funghi, la fresca insalata!


CLEMENTINA: Tutto sarà devastato da questo passaggio! Ci sarà una lunga carestia...



SCENA 8:



NARRATORE 1: Anche gli altri animali pensavano la stessa cosa ben tappati nei loro rifugi.


NARRATORE 2: Caterina la cicala tremava al pensiero della carestia che sarebbe sopravvenuta e fu presa da una grande tristezza. Stava pensando a questo quando udì dei colpi alla porticina della sua casetta.


CATERINA: Chi siete?


GIROLAMO: Sono una povera cavalletta ferita.


CATERINA: Io non apro ai banditi.


GIROLAMO: Io non sono un bandito. Aprite, sono ferito ad una zampa.


CATERINA: Non posso, mi entrereste in massa e distruggereste tutto. Non apro.


GIROLAMO: Aprite, sono da solo. I miei compagni sono già molto, molto lontani.


CATERINA: E va bene, entrate. Adesso vi farò un impacco di acqua tiepida. Sedete. (curando il ferito) Allora, vorreste dirmi di non essere un bandito?


GIROLAMO: Ah, ah, ah, ah! Bandito, io???


CATERINA: Perché ridete?


GIROLAMO: Perché noi non abbiamo nessuna intenzione di distruggere… figuratevi che stiamo facendo il giro del mondo!


CATERINA: Come?!? (Stupita)


GIROLAMO: Il giro del mondo. Non sapete che le cavallette si organizzano ogni anno per vedere altri paesi, conoscere nuovi costumi; non vi sembra una bella trovata?


CATERINA: Bellissima però distruggete tutto al vostro passaggio.


GIROLAMO: Sono mortificato… siamo numerosi e correndo all’impazzata non ci accorgiamo di rovinare tutto ma dobbiamo per forza rimanere insieme altrimenti ci perdiamo di vista… io, per esempio, non riuscirò mai più a raggiungerli, sono rimasto solo.


CATERINA: Già, temo che dovrete stare per un po’ a riposo. Quella zampa è un po’ malandata.


GIROLAMO: Povero me! Dove andrò? Non conosco nessuno da queste parti!


CATERINA: Volete restare qui con me? Io sono sola, sono una cicala e devo cantare a volte notte e giorno e spesso non mi riesce neppure di farmi un boccone da mangiare. Se vi piacesse di rimanere qui con me, potreste prepararmi qualcosa per pranzo ed io, in cambio, vi offrirei la mia ospitalità. Che ne dite della mia idea?


GIROLAMO: Meravigliosa! Siete proprio una cicala dal cuore d’oro! Vedrete che bravo cuoco sono io! A proposito, mi chiamo Girolamo.


CATERINA: Io sono Caterina. Ora vado a cantare e tornerò all’ora di cena!



NARRATORE 3: Passata l’ondata delle cavallette che facevano il giro del mondo, tutti gli animali del bosco vennero fuori dalle loro casine e constatarono con gioia che questa volta quel passaggio turbinoso aveva provocato pochissimi danni.


NARRATORE 4: Piccoli danni che furono presto dimenticati e la calma tornò a regnare tra gli animali del bosco.



SCENA 9:























NARRATORE 1:


NARRATORE 2:

NARRATORE 3:


NARRATORE 4:








NARRATORE 1:


NARRATORE 2:

NARRATORE 3:


NARRATORE 4: